La storia

La storia del riso nel territorio del Delta del Po ha il sapore antico di una grande tradizione”

La Storia

Nel 1450, pochi decenni dopo la diffusione del riso nella Pianura Padana, compaiono le prime documentazioni sulla presenza di coltivazioni in Polesine, in particolare nel territorio del delta del Po, poiché questa coltura era strettamente legata alla bonifica e rappresentava il primo stadio di valorizzazione agraria dei nuovi terreni. 

La natura dei terreni prosciugati divenne elemento determinante per la destinazione colturale degli stessi. 

La coltivazione del riso fu perciò importante nelle zone del delta del Po per accelerare il processo di utilizzazione dei terreni salsi da destinare poi alla rotazione colturale.

Verso la fine del `700 alcuni patrizi veneziani, proprietari di immense tenute bonificate e non nel delta del Po, iniziarono con metodi sistematici la coltura del riso nei territori appena bonificati in provincia di Rovigo; ma saranno soprattutto nell'800 i nuovi proprietari borghesi, alcuni di questi di origine ebraica, che allargheranno su vasta scala questa coltura.

Il processo di bonifica proseguì poi durante l’unificazione dell’Italia e fino alla prima metà del XX secolo.

In provincia di Rovigo e Ferrara l'estensione delle risaie fino al 1950 si manteneva elevata; le alluvioni negli anni '50 e '60 causarono una notevole revisione dei piani colturali aziendali fino ad arrivare agli anni '80 con una restrizione notevole della coltivazione dettata soprattutto da problemi di carattere economico gestionale, per poi riprendere negli anni '90.

 

Produzione

Il Riso coltivato nel Delta del Po appartiene alla tipologia Japonica, gruppo Superfino, nelle varietà Carnaroli, Volano, Baldo e Arboreo.

Tutte le operazioni di coltura e trasformazione sono finalizzate a garantire la qualità, la tradizionalità e la tracciabilità del prodotto. 

Le concimazioni, grazie all'elevato tasso di fertilità naturale dei terreni, sono effettuate solo quando strettamente necessario, mentre l'utilizzo di fitofarmaci autorizzati è limitato mediante trattamenti preventivi, quali la concia del seme prima della semina e un'adeguata gestione delle aree di coltura condotta attraverso il corretto sfalcio degli argini e la regolazione dell'acqua in risaia.

Il riso essiccato deve presentare una percentuale di umidità inferiore al 14%.